Il progetto di Jusuf Hadžifejzović della Sub-Documenta a Sarajevo è una impresa artistica di collaborazione tra Galerije Charlama Depot eDepo Portal, e si svolge nel grande Centro commerciale Skenderjia di Sarajevo.

Iniziato alla fine del 2006-2007, con una galleria che si chiamava con leggerezza “Charlama” (che vuol dire ironia acutezza battuta di spirito) il progetto è il volano del più grande obiettivo della Biennale Internazionale d’Arte (la 2°) che si terrà a Konjic (Sarajevo) nel 2011.
Ma è soprattutto il cuore del lavoro di ricreazione del contesto culturale ed artistico frammentato ma non distrutto dall’assalto criminale di Milosevic e Tudjiman alla Bosnia Herzegovina.
Le amicizie inter-regionali non si sono mai interrotte, anche i matrimoni e gli scambi interetnici. E così è stato pure per il supporto dei referenti europei dell’arte e della cultura.
Il grande problema secondo Jusuf Hadžifejzović è però tirare fuori dalla depressione e dall’isolamento i giovani che hanno ora venti – trent’anni e che durante la guerra sbocciavano appena all’adolescenza, per le strade, sotto il fuoco dei cecchini serbi o croati.
Una Accademia di Arte senza Mura, fondata sullo scambio e sulla relazione creativa, attenta però alle cogenti questioni politiche in corso in questo periodo di transizione alla democratizzazione e alla nuova libertà anti-razzista e anti-nazionalista.
Incredibile quanto abbia funzionato la missione impossibile di Jusuf e dei suoi amici e sostenitori, senza una lira di supporto di partenza: il sì del proprietario del grande Centro commerciale Skenderjia di Sarajevo, alla concessione gratuita dei numerosi negozi vuoti per la crisi economica, è stato di buon auspicio.
Si susseguono mostre, conferenze, incontri con artisti giovani o affermati, provenienti da più parti della ex-Jugoslavia, ma anche dall’Europa. Da Parigi lavora qui con la sua galleria Duplex10m2 Pierre Courtin. 
Così anche qui, partendo dal nulla e mescolandosi con la vita ed il commercio quotidiano, kitsch o no che sia, con il supporto del Depo Portal creato da Jasmin Durakovic (http://depo.ba: Kultur, interviste on line, reportages fotografici etc.), del direttore del programma per giovani della televisione federale Boris Siber (con un programma di interviste e talk show che si chiama Central Prison, dove convergono giovani autori o affermati intellettuali e filosofi o poeti quali Senadin Musabegovic, Asja Mandic, Mirsad Catic Cuperak) e di Nermina Zildzo, che rientrata dagli Stati Uniti, si divide tra l’insegnamento di Arte in Accademia e il lavoro in USA dove si rifugiò durante la guerra.
È rimasta ancora l’impressione dell’opera relazionale di Iljia Soskic, l’artista Montenegrino che gira tra Europa, Italia (dove è ospite di Jannis Kounellis e dove è notissimo per la sua attività con la Galleria L’Attico a partire dagli anni ’70) e Montenegro: darsi la mano friendly, con qualsiasi convenuto, senza farsi male con le unghie armate di aculei di ferro.
Tra i giovani espositori vi sono oggi tre scultori: Daniel Premec, Nela Hasanbegovic e Emir Kapetanovic (vedi foto).
Il 18 dicembre è stato aperta la mostra documento della esposizione di Jusuf Hadzifejzovic Depotgraphia Roma (installazioni, 2009, MLAC Sapienza) e della performance demonstration, Life is Life for Günter Paul, 2009 (MACRO c/o MLAC, Roma), con le foto di Claudio Abate (vedi DEPO ART: Izlozba fotografija Claudia Abatea di Dina Ganibegovic, in http://www.depo.ba/page.php?id=9490).
Nelle sue performances ed installazioni Jusuf dice che la sua arte nasce dal nulla, dal povero, dalle tracce più basse e degradate di ogni contesto in cui opera, tracce che egli trasforma in segni significanti.
Ma la verità è che una ricca e cosmopolita sapienza e conoscenza della storia costituisce il capitale immateriale che dà energia a questo progettare il presente-futuro.


Dall’alto:
1 – Daniel Premec, installazione scultura, cono in acciao e materiali vari da costruzione, 2009, SubDokumenta in Skenderjia (Sarajevo, BiH)

2, 3 e 4 – Emir Kapetanovic, sculture in legno e cartone e acquerelli su carta, 2009, SubDokumenta in Skenderjia (Sarajevo, BiH)

5 – Jusuf Hadifejzovic in Skenderjia

6 – Kulturno Informatvni Centar Provantika u BiH

7 – La microgalleria Duplex10m2

8 – Nela Hasanbegovic, installazione scultura e neon, 2009, SubDokumenta in Skenderjia (Sarajevo, BiH)

9 – Pierre Courtin, Colanization, 2009, galleria Duplex10m2, Sarajevo

10 – Skenderjia, corridoio

11 – Skenderjia Subdokumenta, Charlama Galerji. 
Jusuf Hadzifejzovic, SUBDOKUMENTA: Otvorena Izlozba Claudia Abatea, installazione di stampe fotografiche a colori, 17 dicembre 2009.

12 – Skenderjia, negozio