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d'arte contemporanea
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Ida Gerosa, La via,
2002.
Veduta e dettagli dell'installazione.
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Theo Eshetu "Blood"
A cura
di Simonetta Lux e Domenico Scudero
Inaugurazione 8 maggio 2003 ore 18:30
Il giorno 8 Maggio,
alle ore 18:30, il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell'Università
"La Sapienza" di Roma presenta un personale di Theo Eshetu
dal titolo "Blood". Nato a Londra nel 1958, l'artista si è
laureato in Comunicazioni Visive al North East London Polythecnic nel
1981. Dal 1982 s'interessa nello specifico di video e utilizza diverse
tecniche e strumenti di comunicazione audiovisiva. Nel 1986 fonda la
White Light per la produzione di opere di video-arte, video-installazioni,
documentari, ritratti d'artista e video promozionali. Dal 1997 collabora
come regista per la RAI, realizzando sigle e documentari per il canale
satellitare RAISATART.
Il progetto multimediale ideato per il MLAC si articola secondo una
scansione complessa ed elaborata, costituita dal video "Blood is
not Fresh Water", da sessantadue stampe laser, da due video-installazioni
site-specific. I lavori condividono l'elaborazione dello stesso materiale
visivo, raccolto da Theo Eshetu nel suo recente viaggio in Etiopia e
filmato durante circa sessanta ore di ripresa. La sperimentazione di
molteplici linguaggi espressivi consente all'artista di analizzare e
fondere le diverse qualità estetiche e semantiche dei media,
a sottolineare la loro capacità d'influenzare e orientare la
nostra percezione della realtà. La videocamera come prolungamento
dello sguardo, non soltanto fisico, ma interiore: un gesto prensile,
eppure codificato nell'immaterialità dell'immagine, che tenta
di recuperare tracce e segnali di un'identità, al tempo stesso
personale e collettiva. Il video emerge, inoltre, come filtro inevitabile
della realtà, diaframma oltre il quale si profilano diverse ipotesi
critiche ed ermeneutiche. Il sangue, riferimento contenuto nel titolo
della mostra, allude alla sostanza liquida, impalpabile, ma non sempre
innocua del video. E' un rovesciamento della consueta analogia tra la
fluidità dei pixel e lo scorrere dell'acqua. Un sottile rimando
al dilagante flusso d'immagini che pervade la società attuale,
veicolo di un'iconografia solo apparentemente inoffensiva. Altro motivo
di riflessione nel lavoro di Theo Eshetu è quello della memoria,
che non è un semplice archivio per l'annotazione e la raccolta
d'informazioni; essa si configura, piuttosto, come un coacervo di suggestioni,
miti e rituali ancestrali. Il progetto prevede, inoltre, la pubblicazione
nella collana editoriale Artisticamente di una monografia su Theo Eshetu,
contenente un libro d'artista, "Blood", a tiratura limitata.
La mostra, sostenuta
dalla Regione Lazio per il programma di ricerca "Applicazione nuove
tecnologie multimediali arte contemporanea", è realizzata
nell'ambito del Dottorato di Ricerca "Arte di Confine", e
dei relativi corsi sperimentali di Stage/Master in Cura Critica ed Installazione
Museale, voluti dal direttore del Museo Simonetta Lux e realizzati del
curatore del MLAC Domenico Scudero.
Museo Laboratorio,
Università di Roma "La Sapienza"
8 - 28 maggio 2003
dal lunedì al venerdì ore 10 - 20.
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