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pubblicazioni / Collana ArtisticaMente

10. Domenico Scudero, Maurizio Bolognini. Istallazioni, disegni, azioni (on/off line).
collana Artisticamente. Documenti, Lithos 2003
158 p., ill. b/n nel testo; 21 cm
ISBN 88-86584-71-7

IDa Museophagia a SMSMS, passando per i Computer sigillati, l’intera attività di Maurizio Bolognini è qui ripercorsa con un ricco apparato critico e documentario, cui ha contribuito anche il Centro d’Arte Contemporanea Ticino a Bellinzona.
Caratteristico di Bolognini è un approccio concettuale alla tecnologia digitale, come sottolineano Mario Casanova e Domenico Scudero, una posizione che lo distingue da impieghi più spettacolari di tali media. Vivendo una vita propria, i computer di Bolognini configurano un universo indipendente di accadimenti, sistemi autosufficenti che lo spettatore è chiamato a disturbare avviandone un diverso ordinamento. Tale processo instaura un contatto consapevole tra il mondo umano e quello tecnologico, in grado di amplificare la percezione del sé (S. Lux): autodefinendosi e asserendo la propria alterità, lo spettatore è preservato da un’immedesimazione passiva e iper-informazionale. L’artista non si presta all’uso di un linguaggio imposto e preconfezionato ma cerca di costruire una dialettica paritaria tra mezzo e fruitore.
L’impegno di Bolognini nel campo della democrazia elettronica è solo una delle manifestazioni del grado di riflessione politica sottesa al suo operare. Domenico Scudero ne evidenzia la portata nel contesto del mondo artistico contemporaneo, ormai ripiegato su se stesso, chiuso in un teatro dove si è al tempo stesso artisti, critici e spettatori di una immobile tautologia. Collocabile nel solco delle ricerche che, a partire dalla seconda avanguardia, hanno basato il proprio operare su un sistema matematico, inglobando le forze del caso nel processo creativo, Maurizio Bolognini pone la tecnica “a servizio dell’eidos” e riduce così al minimo il gesto e l’intervento diretto dell’artista: un atteggiamento che prende le distanze dalla sacralizzazione del prodotto artistico e del suo produttore. Una medesima volontà critica guida anche l’azione Museophagia, nella quale, richiamando certe operazioni concettuali degli anni Settanta, l’artista aggredisce lo spazio espositivo privandolo di oggetti e arredi, compiendo così un’azione inversa alla consueta logica dell’allestimento. Un raptus che è l’altra faccia, afferma Scudero, della smaterializzazione del gesto artistico ispirata da un puro ideale matematico. L’utopia di Bolognini mira a collegare direttamente il pensiero umano alla tecnica, attraverso il progetto, per dare forma all’impercettibile. Metafora della mente umana i cui mille pensieri rimangono invisibili, l’immagine latente dei Computer sigillati incarna l’idea dell’infinito, invisibile ma comunque pensabile. Parafrasando il sublime kantiano, si ha qui a che fare con un sublime tecnologico.
Come anticipato dal titolo, il libro è suddiviso in tre sezioni, una per ogni ambito creativo di Maurizio Bolognini: Installazioni, con saggi di Mario Costa, Giulio Giorello, Paola Barbara Sega; Disegni, realizzati dal computer su progetto dell’artista, con uno scritto dello stesso Bolognini e un contributo di Angela Madesani; Azioni (on/off line), dedicata agli interventi Museophagia e Raptus, con approfondimenti a cura di Enrico Pedrini e Derrick de Kerckhove. Luna Gubinelli ha curato le schede delle opere nella sezione Apparati.
Emanuela Termine