Nella salita per il colle, la donna chiedeva all’uomo “allora devo dare del tu”, “No, non dare troppa confidenza [o non prenderti troppa confidenza con lui], perchè è sempre il datore di lavoro”, si fermano i due a metà salita, la donna è pallida.
Il sandalo della ragazza che si è seduta accanto brancolava e dava un tic tac alla tavola di cena. Dal suono immaginavo, sandali di pelle morbida, lucida, tinta a celeste con suola di gomma, e di colore beige, alta e manicure alle unghie, di verde. Oppure pelle di serpenti Boa stampati in treccia, con una gonna corta viola di velluto a rilievo-stampa a pois, alle caviglie sottili. La ragazza sembrava che si fosse distratta dalla cena a cui nulla mancava, neppure si rendeva più conto del chiasso….Sì, è vero, è una sensazione che sembra già vissuta, comunque, a parte che sia giàvista sono cose spiacevoli che parlavano senza immagini certi: con i numeri.
Stranamente alla cena indistinta dalla mosca che volava, si cominciava a scivolare e a parlare con lei solo con numeri, non parlavano niente delle cose-arte. Perchè si domandava! La ragazza sotto la tavola da cena dondolava i suoi anelli un po’ larghi per disfarsi da una commedia di numeri. Insomma lei è diventata quello che immaginava di essere. Ma i numeri che davano contraddicevano il senso che lei immaginava, si è sentita strana in questo insediamento goffo di numeri come una cosa soltanto: conseguenza delle immagini indecenti e indignate.
Una memoria: batteva il suo cuore, nulla si ferma, davanti a lui “ma…chi?”, ma come se il suo cuore avesse una memoria nel suo muscolo (memoria cardiatica)
Lui: ha un senso particolare questa immagine?
Lei: decisamente. è il quadro che mi ha toccato di più nel profondo, ancor più della sua struttura, il che è tutto da dire, per via del discorso sull’amore astratto e cioè delle immagini, e soprattutto sull’evolversi. La vita evolve o con essa le immagini concrete, passaggi ad altri livelli emotivi, fisici, intellettuali. Sto riflettendo molto su queste cose.(*)
(Ero proprio una di quelle donne incapaci che possiedono tutto ma hanno una paura tremenda di non coincidere, quando offriva a lui le cose, le cose concrete, tutta un’addizione di regali concreti che potevo offrire in fine che non coincideva con l’amore astratto ineluttabile per lui, o addirittura configurava una cosa mostruosa e inquietante. Com’è una persona che nel giorno promette tutto, senza esitanza, ma nella notte dorme con i sogni diversi, così di mattina si sveglia e diventa la persona diversa e dimentica dalle sue parole che ha dato? Ma… questo figurarsi di essere una falsa e farsa è solo per le immagini verosimili, come non tutte le parole sono le origini delle immagini…)
Nel hotel leggendario di Tokyo metropoli. Non ho trovato lo specchio neanche quando nella toilette sbiancata con tutti gli articoli bianchi, solo la vasca vegeta del bagno era colorata di rosa e aveva il bordo appena grigiastro e la doccia a parte con l’interrata di mosaico al muro. Sono rimasto sciokkato da questo. E poi Mis. g.M.. chiedeva come stava la sua immagine a me, lei non si truccava mai, ma era già una gran bella donna, alta, snella, pelle morbida e bianca rosata, capelli biondo-castagna, sempre sceglieva un vestito adatto per quei momenti, semplicemente una donna affascinante, svenevole, e ricca di tutto anche di conto corrente. Quando si deve truccare per un ricevimento, incontro di lavoro e incontro mondano un po’ ufficiale si trovava un truccatore e quando rientrava nella stanza da fuori, prima di tutto entrava nella toilette per lavarsi da tutto o faceva la doccia. Ma non importava, anzi avere sempre addosso un artista che le serviva per assicurare la sua se-immagine. Evidentemente conosceva bene il mio lavoro come designer, il rapporto mondano mi serviva, insomma era parte del lavoro frequentare g.M., e poi di solito per l’invito a cena si vestiva in grigio, mi chiedeva, in quali tonalità di grigio si doveva vestire. Aveva soli vestiti in grigio che la faceva diventare più snella con la cintura di velluto grigio scuro a rilievo-stampa a pois come un’ombra sulla nebbia nel giorno di primavera ancora freddo al requiem di Mozart a Tokyo.
“What happened to Adam”
It is often being thought that first, second and third dimension exist in segregated worlds. Could we speculate that one dimension is continuous to the other.
In our imagination we could take a cross section of an apple which border represents the first dimension which yield the second by approaching from two sides, and yield the third bathed dimension by creating a hollow space in the center. The action of the expanding space in the hollow toward the outer border is time. Here, the expansion is synonymous to passing time, hence light which exists only within the expansion, can not surpass time which is therefore irreversible.
Said that every dimension is continuous to others, in our imagination, still, we could possibly see its figurative point in the third dimension. The expression of fourth dimension’s figurative point is the cube* of Mr.Dui designed by me and my friends artists, on simonetta lux’s site’s homepage.
The reason why Eve gave the apple to Adam is certain: she was giving the world-dimension.
*Note: in few words, which axes are in motion, or in a more complex language, the axes are relative to each other, creating a moving geometry.
“Cosa è successo ad Adamo”
Spesso si pensa che la prima, seconda e terza dimensione esistano in mondi segregati. (Invece, non) Potremo speculare che l’una sia contigua all’altra(?)
Nella nostra immaginazione potremmo prendere una sezione di una mela, il cui bordo rappresenta la prima dimensione che avvicinandosi da i due lati, porta alla seconda, e creando uno spazio concave nel centro, porta alla terza dimensione circonfusa. L’azione dello spazio in espansione verso il bordo è il tempo. Qua, l’espansione è sinonimo del tempo che passa, quindi la luce che esiste solo entro l’espansione non può superare il tempo che perciò è irreversibile.
Detto che ogni dimensione è contigua all’altra, nella nostra immaginazione, ancora, potremmo vedere il suo punto figurativo nella terza dimensione. L’espressione del punto figurativo della quarta dimensione è il cubo* di Mr. Dui disegnato da me ed i miei amici artisti nella homepage del sito di simonetta lux.
La ragione per cui Eva diede la mela ad Adamo è certa: stava donando il mondo-dimensione.
*Nota: in parole povere, i quali assi sono in moto, o in termini più complicati gli assi sono in rapporto relativo tra di loro, creando una geometria muovente.