Il 16 aprile, la nuova sala espositiva “Playon-ADR” dell’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, inaugura la mostra di Luca Patella sulla fotografia, o come preferisce l’artista sulla sua opera fotografica dal 1964 al 2004.

Il percorso della mostra di Luca Maria Patella, la Fotografia dalla Alfa alla Zeta, così come il suo catalogo, concepito come una sorta di “tractatus photographicus”, edito da Scheiwiller, propone un’indagine dei modi e delle invenzioni tecnologiche, che si sviluppa in sei punti: dalla Alfa alla Zeta, e non dalla a alla z.
Dalle acqueforti fotografiche a colori simultanei, che derivano dall’interesse per la strutturalità della fotografia, presentate alla Biennale di Venezia nel 1966, ai Senza Peso, quali Terre Animate, del 1967 e Comportamenti e Concetti, del 1968, che a partire dal supporto più “leggero”, diapositive o film, rappresentano un tentativo di emancipazione dal peso della tradizione, sentita come tradizionalismo.
Seguono le complessamente calibrate Immagini & Immaginazioni di Montefolle, ampiamente illustrate nel catalogo Montefolle, pubblicato nel 2003 dalle edizioni Le Balze, alle quali sembrano contrapporsi le Autofoto camminanti sbadate, degli anni Settanta, nelle quali Patella si autoritrae, da solo o insieme ad altri personaggi, nella realtà solo in apparenza sbadatamente.
La mostra presenta anche le sperimentazioni digitali e virtuali realizzate da Patella, come la Maison de Plaisir, Cosmique e la Magrittefontaine o Fontaine Phisiognomique del 2002, commissionata dal Comité des Arts De la Ville di Bruxelles e tornita dal profilo di René Magritte.
In fine nella sezione XL, intesa come extra-large, come possibilità di espansione, una decina di fotografie “più normali”: una serie di ritratti di personaggi, tra i quali Andy Warhol, fotografato a Villa Taverna, a Roma, nel 1973.

Dall’alto:

Luca maria Patella, Andy Warhol a Roma, 1973

Lù capatella (una serie), 1973

Lù capatella (una serie), 1973

Si fa così, 1966. Dall’ Ambiente Proiettivo Animato, l’Attico, tela fotografica CSAC, Parma