Giovedì 27 gennaio 2005, alle ore 19:00, il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università di Roma “La Sapienza” ospita l’evento N frammenti limbici di Marco Ariano, a cura di Domenico Scudero.

Artista residente a Roma, Marco Ariano è regista, performer e musicista. Laureato in filosofia, ha compiuto gli studi di performing arts, musicoterapia ed etnomusicologia. Si muove da sempre nell’ambito della musica creativa, improvvisata e di confine; i suoi lavori sono ai margini di arte e filosofia, caratterizzati da pratiche interdisciplinari e scritture scenico – sonore.
Attivo sulla scena italiana ed internazionale, ha partecipato ad importanti rassegne e festival (Francia, Germania, Belgio, Austria, Spagna, Turchia, Argentina, Messico).
Nel 1999 fa fondato il laboratorio di ricerca artistica carneceleste con il quale sviluppa l’idea di un “teatro d’eventi sonori” e realizza performance, installazioni, opere multimediali.

N frammenti limbici è un’installazione sonora con figure. L’evento è costituito dalle postazioni disseminate dei corpi-voce e degli strumentisti, cinque centri orbitali che segnano e illuminano lo spazio come mondi autonomi ma consonanti. Lavoro nel quale suoni, gesti e parola poetica s’intrecciano dando vita a risonanze e rimandi che “partiture fono-gestuali” organizzano in una serie di “quadri immaginali”.

N frammenti limbici è realizzato da:
Marco Ariano: regia, testi, percussioni, elettronica
Roberto Bellatalla: contrabbasso
Alessandra Cristiani: corpo-voce
Maddalena Gana: corpo-voce
Diletta Valdes: corpo-voce
Marco Resovaglio: tecnico del suono, elettronica
Silvia Argenti, Ilde Cavaterra, Virginia Ceraldi, Valentina D’Amico: voci recitanti
Produzione: Carneceleste

L’evento è realizzato nella programmazione Laboratorio del MLAC con il contributo della Regione Lazio per le ricerche in “Applicazione nuove tecnologie multimediali arte contemporanea”, voluti dal direttore Simonetta Lux e realizzate dal curatore del MLAC Domenico Scudero.

Giovedì 27 gennaio 2004 ore 19:00

Ufficio stampa: Giorgia Calò