La creatura è un albero pluridimensionale con un estensione variabile e una visibilità sensoriale: tattilità, allucinazione percettiva, tensione ritmica. Nella materia lignea di stagliano escavazioni geometriche, volumi di colore, centripeti, che assumono andamenti circolari, protesi del supporto, piante parassite, ne succhiano la capacità di affrontare una spazialità bidimensionale alla stregua di tridimensione.