GALLERIA IERIMONTI

Aperta a Milano nel 1993, la Galleria Ierimonti, diretta da Carla Piscitelli, è un luogo dove artisti affermati ed emergenti, di diverse nazionalità, hanno presentato il loro lavoro di ricerca. Tra questi, Dennis Oppenheim, Nam June Paik, Phoebe Washburn, Yasuhiro Suzuki, CoopHimmelblau, Ed Ruscha e tanti altri. La Galleria partecipa alla MiArt, Bologna, RipArte Genovae altre fiere internazionali. Il lavoro della galleria non è contraddistinto da un’etichetta precostituita, ma all’insegna di quell’individualismo che contraddistingue la contemporaneità.
Nel mondo attuale, segnato dalla multimedialità dei linguaggi e dall’estrema diversificazione non tanto del contenuto ma del metodo linguistico di comunicazione, progetta mostre secondo una funzione di vita, come conduttrice di energie, non come sostanza inerte.
Gli artisti che hanno fino ad ora esposto alla Ierimonti hanno avuto in comune: la libertà espressiva nei loro campi di lavoro, una libertà comunque lontana dal nomadismo assoluto degli ultimi anni; consapevolezza che le vecchie tensioni avanguardistiche sono ormai anacronistiche, ma pur sempre impegno per una ricerca innovativa.

Autunno a Milano:
Fossimo oltralpe, si direbbe “ça bouge”. Essendo a Milano, più meneghinamente, si potrebbe dire “se möevet”. Insomma, il panorama artistico milanese si è dimostrato tutt’altro che fermo. Anzi, per l’appunto, si muove. Tra spazi pubblici e privati, sono tanti gli appuntamenti che hanno animato l’autunno. Innanzitutto con due grossi nomi, quasi due mostri sacri dell’arte contemporanea: Vito Acconci e Anselm Kiefer. La prima personale milanese di Vito Acconci si è inaugurata il 14 ottobre presso la Ierimonti Gallery, e si concentra, attraverso una serie di video, sulle operazioni di body art effettuate dall’artista negli anni 60 e 70, fra cui i famosissimi “Catching Piece”, azioni nelle quali l’artista si morde alcune parti del corpo per documentare poi i segni
Anselm Kiefer è stato invece ospitato fino al 7 dicembre scorso con un intervento site specific alla Bicocca, il vecchio polo industriale milanese, ora riconvertito in polo culturale: all’interno dell’ultimo hangar sopravissuto alla Renaissance milanese, l’artista tedesco ha progettato l’installazione “Sette palazzi celesti”, sette monumentali torri in cemento e piombo, in bilico tra monumentalità e fragilità. Ogni torre ha nome diverso, di sapore biblico e cabalistico, che ricostruisce le diverse fasi dell’ascensione dell’uomo alla divinità. E’ un’ascensione simbolica, lungo un percorso che si snoda in orizzontale (ma come non pensare alla scala di Giacobbe?), ma è anche discesa, caduta (dalla sommità delle torri Kiefer ha gettato diversi oggetti, come libri di piombo, stelle cadenti di vetro, realizzati con il contributo degli studenti dell’Accademia di Brera. Ognuna delle sette torri è a sua volta composta da sette moduli in ferro e cemento, che riprendono il formato dei container, e creano una sorta di legame visivo con le strutture industriali circostanti.
L’operazione, curata da Lia Rumma, e realizzata in collaborazione di diversi sponsor, è anche l’occasione per una “inaugurazione ufficiosa” dell’enorme spazio dell’Hangar Bicocca (ben 15.000 mq) che dovrebbe forse diventare il nuovo centro milanese dell’arte contemporanea.
Una ex struttura industriale ha ospitato anche la mostra Cantieri dell’arte, aperta fino al 13 novembre del 2004 all’interno delle ex Cartiere Binda sul Naviglio Pavese.
La mostra, ideata da Donatella Nani e curata da Angela Madesani, presenta 14 opere realizzate da Arcangelo, Luca Bertolo, Salvatore Cuschera, Federico De Leonardis, Flavio Favelli, Mauro Ghiglione, Eduard Habicher, Lena Liv, Fabio Mauri, Anne e Patrick Poirier, Antonello Ruggieri, Maria Teresa Sartori, Elisabeth Scherffig, Marco Zanta, che hanno voluto interpretare, attraverso la propria sensibilità e creatività, l’idea di memoria, di tradizione e di futuro che un edificio di architettura industriale porta con sé.
Uno di questi artisti, Luca Bertolo è presente anche presso la Galleria Alessandro De March con una nuova serie di lavori, nei quali l’artista confronta e interroga i due medium figurativi per eccellenza, pittura e fotografia, cercando di individuare la specificità del gesto pittorico attraverso segni “asignificanti e di sensazione”, che sfuggono alle ragioni della riproduzione. Ed è però in questi ripensamenti, in questi segni evidenti del “farsi” pittorico, che emerge il senso ultimo del dipingere, il trasferimento del processo creativo, nell’irrequietezza, nell’irrisolto, nel non finito.
Ad un’altra giovane ma già affermata artista, Monica Bonvicini, è dedicata invece la personale organizzata presso la galleria Emi Fontana, che da anni ne segue molto da vicino lo sviluppo (è infatti, questa, ben la quarta personale dedicata da Emi Fontana all’opera dell’artista veneziana). Questa volta, Monica Bonvicini ha concepito un’installazione creata appositamente per gli spazi della galleria, dive quattro gabbie di rete metallica contengono e imprigionano altrettanti oggetti (o meglio utensili, come trapani, motoseghe, martelli pneumatici…), ricoperti, come nuovi e inconsulti feticci sado-maso, di pelle nera.
Sergio Lombardo è stato il protagonista della personale organizzata dalla Fondazione Mudima che ha raccontato la sua vicenda artistica attraverso tre tappe di lavoro distinte e cronologicamente lontane l’una dall’altra: dai Gesti Tipici del 1961-62, ai Supercomponibili del 1966-68, fino al recentissimo ciclo delle 12 Mappe di Heawood a 12 colori (2003). Attraverso queste tre opere viene evidenziato il progressivo “assentarsi” dell’artista, la sua “astinenza espressiva”: l’ultima opera, in particolare, è il proseguimento della ricerca dell’artista sui metodi formali per generare immagini non casuali. Questa serie di 12 opere su tela è stata progettata dall’artista usando una mappa planare simmetrica di Heawood a 12 colori, dipinta dodici volte con i colori mutati e usando solo due tinte, il magenta e lo smeraldo, per creare tutti e dodici i colori. Il significato di questo complesso metodo quasi matematico, che vincola volutamente la libera scelta dell’artista all’interno di un complesso sistema di regole formali, consiste proprio nel raggiungimento, come spiega lo stesso Sergio Lombardo, di “valori estetici irragiungibili in modo ingenuo”
Chiudiamo infine questa carrellata sul panorama artistico milanese, con la segnalazione di due nuovi spazi espositivi: la Nepente Art Gallery, interamente dedicata alla fotografia, che ha aperto il 14 ottobre con una mostra che propone le opere recenti di tre autori italiani: Fabio Boni, Luigi Gariglio e Francesco Raffaelli, impegnati con approcci diversi e differenti finalità nella difficile pratica del ritratto, e Corsoveneziaotto, inaugurata l’8 ottobre con una retrospettiva dedicata a Christo & Jeanne-Claude.

SCHEDE DELLE MOSTRE:
VITO ACCONCI
14 Ottobre – 4 Dicembre 2004
IERIMONTI GALLERY
via G. Modena 15, 20129 Milano
Tel. 022046256

ANSELM KIEFER, I sette palazzi celesti
24 Settembre – 7 Dicembre 2004
HANGAR BICOCCA
Viale Sarca 336, 20126 Milano

CANTIERI DELL’ARTE
16 ottobre – 13 novembre 2004
Per informazioni: that’s art c/o IANN SpA
Via Belfiore, 9 – 20145 Milano Tel. 0248591537 Fax 0248017383
Le ex Cartiere Binda si trovano a sud di Milano, lungo il Naviglio Pavese, a 3 km dalla darsena Porta Ticinese, a 1 km dalla stazione della metropolitana di Famagosta (linea verde) e a 5 km dall’autostrada dei Fiori.
Ufficio Stampa
CLP Relazioni Pubbliche Tel. 02433403 – 0248008462 Fax 024813841

LUCA BERTOLO
12 Ottobre – 3 Dicembre 2004
Galleria Alessandro De March
via Rigola 1 20159 Milano

BLIND SHOT – MONICA BONVICINI
27 Settembre – 13 Ottobre 2004
Galleria Emi Fontana
Viale Bligny, 42 – 20136 Milano
T. +39 02 58322237
emif@micronet.it

SERGIO LOMBARDO
5 Ottobre- 5 Novembre 2004
Fondazione Mudima
Via Tadino 26 Milano
tel_02 29409633

NEPENTE ART GALLERY
Via Volta 15
20121 Milano
Orari: Mar-Ven 15-19 Sab 11-19
+39 02 29008422
gallery@nepente.com

CORSOVENEZIAOTTO
Tega Arte Contemporanea
Corso Venezia, 8- Milano
Ufficio Stampa Delos
tel. 02-8052151 fax. 02-8052386