Luxflux vuole essere un luogo di pensiero e di incontri dove riflettere sull’arte contemporanea. Una rivista attenta alla contemporaneità, alla sua immediata attualità, con uno sguardo critico e necessariamente storico. La storia del nostro recente passato e le sue conseguenze osservate alla luce delle nuove emergenze concettuali, programmatiche, sperimentali offerte dalla realtà odierna; e ancora notizie sull’arte sottratte all’oblio della cronaca e definite con una consapevolezza interdisciplinare volutamente priva di preconcetti e pregiudizi ma severa e autorevole nel suo proporsi come strumento di una scienza umanistica.
Questo primo numero in formato triplo si intitola fratture / aperture (Lux), sottolineando alcuni snodi centrali intorno a cui si articolano gli interventi su Ochoa, Moral, La Biennale di Venezia. L’azione critica nei confronti della contemporaneità non si riassume nella semplice constatazione descrittiva, tanto in uso nella letteratura specialistica dei nostri giorni ma vuole sottolinearne le carenze teoriche (la critica polinucleata, Scudero) o procedurali del suo mezzo espressivo (Pieroni).
Luxflux non è certamente però una rivista conclusa nelle sue scelte, al contrario predilige la forma aperta del dialogo, del dubbio e della ricerca operativa; la volontà di testimoniare attraverso le esperienze individuali e la presa diretta le direzioni praticate e gli autori interpellati, attribuendo a ciascuno d’essi la ragione di una qualità indipendente dalle smanie eccentriche e volubili delle mode e dei luoghi comuni così pericolosamente preponderanti oggi – (Feliziani/Spoerri, Mania/Benci, Cristallini/Sanchez, Cippitelli/Otolab). E poi ancora uno sguardo aperto ai luoghi dell’arte nel dialogo galleria – artista (Casagrande – Mottola), e ai luoghi in cui immagini e suoni si intersecano (Grossi ) o alle situazioni che si sono immaginate (Rispoli sul compleanno di Saddam ).
1. Luxflux 1-2-3
Gangemi Editore per L.H.O.O.K., 2003
168 p., 10,50 cm
ISBN 88-4920503-1