Il giorno 8 febbraio 2002 alle ore 18, presso il Museo Laboratorio dell’Università di Roma “La Sapienza”, nello spazio espositivo della sala superiore, si inaugura la mostra personale di Piero Mottola, a cura di Simonetta Lux.

Artista emerso nei primi anni Novanta, proveniente da una formazione di rigorosa ricerca scientifica sulle relazioni psicologiche dell’arte, Piero Mottola è stato uno dei più attivi protagonisti, insieme a Cesare Pietroiusti, Roberto Galeotti, Anna Homberg, Giovanni Di Stefano, dell’Eventualismo teorizzato da Sergio Lombardo. Da un primo ciclo di opere in cui si analizzavano le possibili interazioni fra pubblico e opera d’arte il percorso di Piero Mottola si è focalizzato sulle relazioni arte e percezione; sono frutto di queste osservazioni di laboriosa architettura formale le opere presentate in questa occasione, Ritmo cromatico a dieci emozioni con quattro elementi irripetuti e Suoni Referenziali, Relazioni emotive e cromatiche. Il primo lavoro, concepito appositamente per l’esposizione presso il MLAC, descrive le alterazioni cromatiche nell’ambito di dieci relazioni emotive determinate scientificamente, ordinate secondo una scansione matematica di quattro elementi simili mai ripetuti. Il lavoro, un unico lungo organismo colorato, si snoderà su tutto il perimetro della superficie espositiva esaltando le relazioni emozionali e cromatiche in un crescendo luministico. Il secondo lavoro, da cui il primo deriva, è un libro d’artista realizzato in copia unica ed in cui sono riportate le relazioni emotive e cromatiche determinate nell’ambito del progetto Suoni referenziali, progetto in progress su cui l’artista sta attualmente lavorando per definire un quadro complesso delle sincronie suono-colore.
La mostra curata da Simonetta Lux vuole sottolineare l’importanza della ricerca scientifica operata dalla più rigorosa avanguardia costruttiva attualmente attiva nel panorama artistico italiano.
Questo progetto espositivo è stato concepito nell’ambito del programma di dottorato di ricerca “Arte di Confine” e degli Stage/Master in Cura Critica ed Installazione Museale, voluti dal direttore del MLAC Simonetta Lux e realizzati dal curatore del Museo Domenico Scudero.

La mostra resterà aperta dall’8 febbraio al 1 marzo 2002, dal lunedì al venerdì, ore 10 – 20.

 

Piero Mottola: Avanguardia costruttiva.
di Emilia Jacobacci

L’emozione può essere indagata sperimentalmente?
L’arte può essere un metodo di conoscenza dei recessi emotivo-psicologici?
È possibile l’avanguardia nel presente?

L’arte di Piero Mottola è ricerca estetica volta alla rivelazione conoscitiva del nostro profondo psicologico. In questo senso, l’opera d’arte non è espressione individuale, contributo al solipsismo post-moderno, ma risultato di un lavoro condotto su basi sperimentali finalizzato ad una relazione estetica con lo spettatore che sia relazione conoscitiva. L’arte è ricerca che investe il modo di pensare e di vivere.

Per la sala superiore del MLAC Piero Mottola ha concepito e realizzato una partitura cromatica che si snoda per 62 metri senza soluzione di continuità, seguendo l’andamento delle pareti.
Questo lavoro rappresenta una realizzazione, un’applicazione particolare, dei risultati della ricerca più complessa che Mottola conduce da anni sulla possibilità di determinare per via sperimentale dei percorsi emozionali.

La formazione di Piero Mottola avviene nell’ambito dell’Eventualismo di Sergio Lombardo che, studiando sistematicamente la relazione tra uno stimolo estetico predisposto e la reazione emotiva individuale, si propone di indagare con criteri oggettivi il fenomeno soggettivo della percezione, fenomeno non prevedibile e appunto “eventuale”. Da questo presupposto teorico-formativo Piero Mottola è venuto elaborando coerentemente e insieme con originalità la via peculiare della sua ricerca sulla relazione tra stimoli acustici e reazioni emotive.

Lavorando sulle possibilità evocative del suono-rumore e del colore in base a dati sperimentali, Mottola ha progettato un sistema di corrispondenze ottenendo una campionatura di suoni-rumori (respiro umano, passi, pioggia…) evocativi di dieci emozioni profonde (dalla paura alla gioia all’eccitazione…) in relazione a valori cromatici.
In accordo con il principio eventualista di “astinenza espressiva” (Lombardo,1987) la campionatura degli stimoli acustici e la selezione delle dieci emozioni significative e delle partiture cromatiche corrispondenti non è arbitraria né personale ma realizzata sulla base di un metodo d’indagine statistico.
Una volta individuate, le distanze emozionali organizzate graficamente si configurano in un decaedro che permette di costruire molteplici percorsi: il decaedro diventa così una sorta di tavola sinottica con cui stabilire collegamenti tra le emozioni ed elaborare composizioni “oggettive”, sia sonore che cromatiche, prescindendo dalla creatività ispirata al gusto personale. Ne deriva un’opera che si dà come possibilità per lo spettatore di un rapporto estetico non impositivo e realmente conoscitivo.

Ritmo cromatico a dieci emozioni con quattro elementi irripetuti è una sequenza di tasselli colorati, percepibile come un continuum e composta in base a quattro elementi cromatici selezionati e accordati in modo non ripetuto fino all’esaurirsi di tutte le loro possibilità combinatorie. Anche in questa composizione l’artista, maieuticamente, attiva un’esperienza interpretativa che lascia allo spettatore determinare il “contenuto” dell’opera evocando la propria profondità emotiva. In questo modo Mottola non pone l’opera al servizio di un dettato estetico personale, non del sistema sociale o culturale vigente, né di imperativi di mercato, ma dice lui stesso:”L’artista scienziato lavora con e per la verità. E la verità è nel nostro modo di essere, di pensare, di emozionarci, di giudicare la bellezza”.

Se nel panorama culturale attuale l’emozione è mezzo di controllo e di costruzione della personalità, i ritmi emozionali di Piero Mottola volti alla libera e diversificata espressione della personalità di ciascuno, diventano la possibilità di preservare la nostra individualità al di là dei condizionamenti e del controllo sociale. L’arte, in questo senso, agendo sul piano della realtà e non della finzione, si pone come antagonista all’omologazione cui siamo soggetti, strumento in grado di portare in superficie e mostrare la nostra specificità individuale e, se “(…) L’avanguardia è uno sconvolgimento creativo nel nostro modo di pensare e di vivere “1 diviene ipotesi possibile di avanguardia nel presente.

La mostra resterà aperta dall’8 febbraio al 1 marzo 2002 presso il MLAC ed ai seguenti orari: ore 10 – 20 dal lunedì al venerdì.

 


Piero Mottola, installazione al MLAC, febbraio 2002.