Il 5 maggio 2005 alle ore 18:30 nelle sale del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università di Roma “La Sapienza” si inaugura Post’Apostrof’, mostra del gruppo francese La Station, a cura di Enrico Pedrini.

L’associazione artistica La Station con sede a Nizza è nata nel 1996 ad opera di alcuni artisti provenineti da Villa Arson, noto spazio espositivo francese dedicato all’arte contemporanea aperto agli scambi internazionali. Questo tratto è rimasto una caratteristica degli artisti aderenti a La Station qui riuniti da Enrico Pedrini, curatore e organizzatore dell’evento. Gli artisti che partecipano alla mostra sono Marc Chevalier, Jean-Robert Cuttaïa, Natacha Lesueur, Ingrid Luche, Maxime Matray, Cèdric Teisseire.
I lavori presentati restituiscono un ampio paesaggio della creatività contemporanea e sulle possibilità evocative delle differenti tecniche compositive, dalla pittura alle pratiche installative più sofisticate. La particolarità degli artisti facenti parte del gruppo de La Station consiste proprio nel condividere strategie di rappresentazioni complesse e non propongono uno stile univoco. Ciascun artista risponde a differenti poetiche e sostanziali percorsi individuali.

L’apostrofo è un segno per indicare l’elisione, quindi la soppressione di una vocale e vale sia per la lingua italiana che per la francese. L’apostrofo è anche una figura di stile per la quale ci si rivolge direttamente ad una persona o cosa personificata e, più generalmente, un modo di interpellare poco gentile e un po’ brusco. In francese lo stesso termine (“apostrophe”) indica nello stesso modo il segno tipografico di tale elisione (sotto forma di una virgoletta sopraelevata, o piuttosto di una specie di fagiolino sospeso) e l’atto di interpellare. L’italiano d’altro canto fa uso di due termini distinti per indicare queste due cose diverse: “Apostrofo” per il segno tipografico e “apostrofe” per il senso retorico. La Station, scegliendo come titolo della sua mostra al Museo Laboratorio questo neologismo rimaneggiato Post’apostrof’, vuole evidenziare diversi punti: -quando diciamo che La Station è un “gruppo d’artisti,” non è tanto la parola “gruppo” che va ricordata, quanto ciò che segue nella seconda parte della proposizione dopo l’apostrofo “artisti”. I membri de La Station sono individui i cui lavori non si sovrappongono naturalmente. Ogni volta c’è una vocale mancante, in fondo al gruppo, dietro all’apostrofo, una vocale in più, ancora sconosciuta. L’attività de La Station trova uno sbocco in un fenomeno dinamico legato a questa categoria del re-entry, dove le possibilità di interconnessione fra il mondo interno e l’esterno sono favorite dall’unità del territorio e da un progetto etico comune” (Enrico Pedrini, La Station comme agrégation dynamique de communication et implication politique de solidarité opérative, Settembre 2000). Catalogo: La Station hors ses murs, Museo Laboratorio Università La Sapienza, Roma e Ulisse & Calipso Edizioni Mediterranee, Napoli.

L’evento prodotto con il sostegno del Comune di Nizza e delle edizioni Ulisse & Calipso di Napoli è realizzato nella programmazione Laboratorio del MLAC con il contributo della Regione Lazio per le ricerche in “Applicazione nuove tecnologie multimediali arte contemporanea”, voluti dal direttore Simonetta Lux e realizzate dal curatore del MLAC Domenico Scudero.

La mostra resterà aperta dal 5 al 27 maggio 2005.

Lunedì – Venerdì ore 10:00 – 18:30
Ufficio stampa: Giorgia Calò