Mercoledì 4 aprile 2012, il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Sapienza Università di Roma, presenta un Group Show video di dieci artisti israeliani selezionati tra i docenti e i laureati della Scuola Hamidrasha of Art, Beit Berl College di Israele. La mostra Time and Half, titolo tratto dal lavoro di Mika Rottenberg, è a cura di Doron Rabina, Ben Hagari e Giorgia Calò. L’inaugurazione sarà preceduta alle ore 16.00 da una Masterclass in cui interverranno i curatori della mostra e Miri Rosman, Direttore External Relations, Science and Culture del Beit Berl College.

L’inaugurazione sarà preceduta alle ore 16.00 da una Masterclass in cui interverranno i curatori della mostra e Miri Rosman, Direttore External Relations, Science and Culture del Beit Berl College.

I docenti dell’Hamidrashà School of Art (tra cui Guy Ben-Ner, Boaz Arad, Ben Hagari), così come gli studenti (quali Mika Rottenberg, Ofri Cnaani, Tom Pnini), sono tra i più importanti video artisti in Israele. Attraverso la loro ricerca video e cinematografica, danno luogo ad un’arte creativa, ambiziosa e dinamica di forte interesse. La mostra mette in luce temi di rilevanza universale, offrendo l’opportunità di conoscere, con una varietà di voci e modi di espressione, la ricerca video israeliana.

Oscar Abosh (1973) che presenta Hebron road under the bridge, immortala spaccati di vita in cui gli stranieri e i turisti sono al centro del suo interesse; Tzion Abraham-Hazan (1983) realizza opere come  Salit in cui preformance, video, animazione e suono confluiscono tra loro; Boaz Arad (1956) indaga la storia da un punto di vista personale come in Kings of Israel; Guy Ben-Ner (1969) presenta Second Nature, un video in tre parti in cui si confondono i confini tra realtà e finzione; Nadav Ben-Nun (1982) con Poetry Meant to Kill da luogo ad una situazione domestica in cui lo humor è il trait d’union tra parola, immagine e suono; Ofri Cnaani (1975), in Oasis il processo narrativo diviene il soggetto stesso della storia; Ben Hagari (1981), in Invert ritrae un mondo capovolto in cui l’inanimato e l’umano si basano su una logica di colori complementari e giochi di luci-ombra invertiti tra loro; Tom Pnini (1981) Volcano Demo è un video diviso in quattro inquadrature frontali che conferiscono all’immagine un’illusione tridimensionale; Mika Rottenberg (1976) Sweat Fried raffigura una sequenza stretta di azioni estreme eseguite da alcuni performer; Lior Shvil (1971) che presenta  Kosher Butcher – The Confession, attinge dalla memoria collettiva, ispirandosi prevalentemente alla televisione e al cinema.

La HaMidrasha of Art è una delle scuole d’arte più importanti in Israele. Le sue attività abbracciano vari campi delle arti visive: dalla pittura, alla scultura, dalla fotografia al video, dai media digitali e di animazione al cinema. Quello che contraddistingue la scuola è il fatto di essersi fondata su una lunga tradizione di arte israeliana, affiancandola alle nuove tendenze sia nazionali che internazionali.

La mostra, che fa parte del programma espositivo del MLAC, è sostenuta e patrocinata dall’Ambasciata d’Israele in Italia.

Con il patrocinio di Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico.

In collaborazione con la Ermanno Tedeschi Gallery.

Artisti in mostra: Oscar Abosh, Tzion Abraham-Hazan, Boaz Arad, Guy Ben-Ner, Nadav Bin-Nun, Ofri Cnaani, Ben Hagari, Tom Pnini, Mika Rottenberg, Lior Shvil.

La mostra resterà aperta dal 4 al 27 aprile 2012.

Dall’alto:

Lior Shvil, Kosher Butcher – The Confession, 2010. Video, 9′

Guy Ben Ner, Second Nature, 2008. Video, 10’12”

Mika Rottenberg, Fried Sweat, 2008. Video, 2′

Nadav Ben Nun, Poetry Meant to Kill, 2010. Video, 4’30”

Tzion Abraham Hazan, Salit, 2012. Video, 7′

Tom Pnini, Volcano Demo, 2008. Video, 2’46”

Ben Hagari, Invert, 2010. Video, 11′