Venerdì 23 marzo 2012, alle ore 18.30, l’artista Delphine Coindet presenterà al MLAC – Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea, Università di Roma “La Sapienza”, la performance del gruppo musicale GOL, intitolata Musique OrientaBle. L’evento è a cura degli studenti del Master Professionale “Métiers et Arts de l’Exposition” dell’Università di Rennes 2.

Il titolo della performance è incentrato sul gioco di parole, tecnica che caratterizza l’essenza del gruppo e serve a esplicitare in modo emblematico l’insieme dei nuovi orientamenti musicali (e non solo) che hanno influito sullo stile artistico dei suoi quattro componenti: Jean-Marcel Busson, Frédéric Rebotier, Ravi Shardja (Xavier Roux) e Samon Takahashi. L’evento si configura come una delle tappe del progetto itinerante di Delphine Coindet, Périmètre étendu (Perimetro esteso) che, come si evince dal titolo, consiste in un’esposizione dilatata nello spazio e nel tempo.

Il progetto dell’artista, iniziato a Ginevra nel mese di gennaio, è attualmente condensato nello spazio espositivo della Galerie Art & Essai dell’Università di Rennes2 (mostra 8 marzo – 13 aprile) e comprende eventi dislocati in differenti sedi, che coronano e completano il senso profondo della mostra.

In occasione di ciascuno di essi, una delle opere dell’artista viene prelevata dalla galleria di Rennes e trasferita nel luogo in cui l’evento é organizzato, insieme ad uno dei sette frammenti del Podium Medicis, opera significativa di Delphine Coindet, presentata lo scorso anno a Villa Medici (Roma).

Ogni intervento o performance, e ogni morceau (frammento) del Podium sono associati ad un concetto, che l’artista identifica con un pouvoir (potere).

Il gruppo esecutore della performance, creato nel 1988, si chiama GOL, nome che proviene dal termine GOLOKA, cui è stato amputato OKA, a sua volta amputazione di OKAPI. Entrambi i termini non significano niente, sono dunque un nonsenso.

Nella città di Roma, il gruppo GOL metterà in scena una performance associata al potere dell’emancipazione, servendosi dell’opera Chapeau, prodotta dall’artista per l’occasione, e del frammento giallo della struttura del Podium Medicis.

Lo “Chapeau” è il simbolo di un’emancipazione verso la libertà, in questo caso ottenuta attraverso la musica, che investe coloro che indossano questo ‘magico’ cappello realizzato dall’artista. La sua struttura, attraversata alla base da tubi isolanti, é realizzata in plexiglas trasparente e colorato che, quando è percorso da una fonte luminosa, crea dei giochi di luce e di colore nell’ambiente circostante.

Inaugurata a Villa Medici il giorno 21 marzo, la performance sarà riproposta in una seconda data al MLAC. La collaborazione tra l’Università Di Roma e l’Università di Rennes si completerà, inoltre, con l’incontro dell’artista con gli studenti dei rispettivi Master, al fine di creare un fecondo scambio di idee ed un momento utile  per arricchire le conoscenze reciproche.

Delphine Coindet, nata nel 1969 ad Albertville, vive e lavora a Losanna. Ha studiato all’ Ecole Régionale des Beaux-Arts di Nantes e all’ Institut des Hautes Etudes en Arts Plastiques di Parigi. Ha esposto in diverse gallerie, tra cui la galleria Chez Valentin, a Parigi, che le ha consacrato nel 1994 un’esposizione monografica. Attualmente l’artista è rappresentata dalla galleria Laurent Godin a Parigi. La sua pratica artistica consiste nel combinare tra loro sculture, installazioni e mise en scène. Le sue opere, elaborate con l’aiuto di software di modellazione 3D e in seguito realizzate da artigiani specializzati, s’ispirano al mondo reale, senza però costituirne la sua rappresentazione mimetica.

Da diversi anni l’artista aggiunge alle superfici lisce e omogenee delle sue sculture degli oggetti appartenenti alla sfera del quotidiano e dell’usuale, sotto forma di assemblages e collages.

Dall’alto:

Delphine Coindet, Podium Médicis, configuration variable, 2011. Courtesy Galerie Laurent Godin.

Niels Wehrspann, Visuel pouvoir ‘émancipation’.