«Poiché l’essenza della tecnica non è nulla di tecnico,
bisogna che la meditazione essenziale sulla tecnica
e il confronto decisivo con essa avvengano in un ambito
che da un lato è affine all’essenza della tecnica e, dall’altro,
ne è tuttavia fondamentalmente distinto.
Tale ambito è l’arte».
(Martin Heidegger, 1953)

L’interattività si tocca con mano all’Accademia Britannica.
Venerdì 26 novembre gli spazi di via Gramsci ospitano l’evento di presentazione della seconda edizione di N.E.R.D. (dal 1° dicembre in onda tutti i giorni alle 21,45 su Cult e in streaming sul sito cultnetworkitalia.com) serie tv sulla creatività digitale che vede protagoniste le sperimentazioni piùestreme di hacker, artisti del web, maniaci della connessione e ingegneri elettronici.
A mettere insieme questa nutrita kermesse di creativi del cavo, il gruppo di produzione e ideazione di Cult-tv che nel suo percorso professionale ha avuto modo di scovare dalle loro officine tecnologiche questi scienziati contemporanei, a metà tra tecnici dell’arte e artisti della tecnica. Da qui, per la produzione di CultNetworkItalia – canale indipendente visibile su Sky che propone un’altra televisione e sfida la convenzione portando la cultura non standardizzata in tv – nasce l’idea di N.E.R.D., acronimo che sta per Nuove Esperienze di Ricombinazione Digitale: magazine che raccoglie e connette esperienze e proposte dalla creatività sommersa della cultura techno-web.
Duttile e multiforme, N.E.R.D. passa dalla produzione tv alla versione grafica – realizzata dal gruppo romano Stirato – e ancora dal web si trasforma in un exhibition-party, lasciandosi declinare, ricomporre e veicolare su diversi mezzi con un approccio multipiattaforma che ne ripropone la creatività attraverso ricomposizioni sempre nuove.
Ricombinazione creativa e agilità fruitiva costituisco del resto la cifra estetica di tutto il progetto N.E.R.D. che mette la massima sofisticazione tecnologica al servizio dell’immaginazione più ludica e apparentemente disimpegnata. Accade così che si concepisca un software attraverso cui trasformare la facciata del vecchio Ministero dell’Istruzione della Berlino Est – con le sue 144 finestre illuminate alternativamente- in un display interattivo su cui a qualsiasi navigatore connesso tramite cellulare e pc, è possibile giocare a pong (primo rudimentale gioco da archeologia informatica) creando
fantasmagorici disegni visivi e luminosi (www.blinkenlights.de): quasi a mostrare che nell’incessante progresso tecnologico, che tante volte ha ispirato visioni di un fantascientifico e algido futuro governato dal potere delle macchine, sia possibile ancora una via di fuga attraverso l’esercizio dell’immaginazione e della fantasia collettiva. Una reinterpretazione della tecnologia che attraversa sempre – seppure in modo di volta in volta diverso – tutti i progetti di N.E.R.D. creando un universo iper-tech spiazzante e ludico: pareti interattive che attraverso una carta da parati “sensibile” permettono di accendere e spegnere la luce, alzare o abbassare il volume, visualizzare immagini o foto dai cellulari (Not-So-White Walls- Interactive Wallpaper, www.interaction-ivrea.it), abiti che reagiscono all’invadente squillo dei cellulari cambiando colore (Fashion Victims -www.fashionvictims.org), dispositivi che attraverso l’intervento dei passanti trasformano l’inquinamento acustico urbano in nuovi paesaggi sonori (Recycled Soundscape),tavoli da caffé che permettono agli ospiti di interagire e comunicare attraverso il tatto (Tableportation).

Una virtualità che agisce in maniera quanto mai fisica sulla realtà, per mostrare e di-mostrare come la tecnologia – spesso invisibile e sotterranea – modifica in maniera evidente il vissuto e il contesto dei rapporti umani, fino ai risvolti paradossali di progetti come Il Numero Verde (http://ilnumeroverde.net/info/)di Luca Bertini – che una volta contattato dà vita ad una invadente e ossessiva relazione sentimentale con un’assillante voce artificiale – o alla Painstation (www.painstation.de) del Gruppo berlinese FUR – una consolle ludica e punitiva in cui i giocatori si confrontano faccia a faccia per giocare a pong sottoponendosi per ogni errore a pene fisiche reali attraverso scosse elettriche, superfici ustionanti e torture di varia natura a cui non è impossibile sottrarsi se non abbandonando la partita. Quasi una macchina della verità nascosta sotto le spoglie di un gioco interattivo a voler mostrare il confine sottile tra le passioni umane e rivelare, facendo leva sull’orgoglio umano e la sete di vittoria, come il piacere di primeggiare possa condurre dal gioco allo scontro, fino all’estremo di una consapevole autocondanna al dolore.
È una violenza che si traduce tutta in spettacolarità nel KungFu-Remixer (www.skop.com/brucelee) ,ancora dalla Germania, commissionato all’artista berlinese Peter Muhlfriedel per il festival Hong kong-Berlino. Ispirandosi alla cultura di Hong Kong Muhlfriedel realizza un net-game che sfrutta tutte le possibilità ludiche del digitale permettendo a chiunque di remixare suoni e animazioni per ricreare il proprio clip e diventare protagonista delle celebri sequenze di combattimento.  Ora accattivante, ora inquietante e invadente quella di N.E.R.D. è un’esplorazione che si muove tra hardware e software, attraversando i territori del digitale, della grafica e dell’elettronica per riflettere sullo scenario tecnologico contemporaneo.  Il gioco e l’interattività si uniscono alla rielaborazione, alla citazione e alla risignificazione nelle opere di questi artisti-bricoleur: dai collage digitali di Roberto Maresella (www.underbob.com), alla grafica condensata in formato tascabile di Stirato (Centrifuga.net+stirato www.centrifuga.net) che attraverso un processo di libera associazione desumono elementi dal panorama estetico e comunicativo collettivo per farne la base di un riassemblaggio ironico e critico e di una nuova miscellanea espressiva.  Una decontestualizzazione di elementi significanti che tuttavia in nessuno dei due casi si riallaccia alla pratica dadaista dello spiazzamento estetico e percettivo finalizzato ad un non-sense dissacrante ma attraverso il rimaneggiamento veicola una nuova prassi significante “positivista” e ludica.  Un progetto che mette insieme scenari tecnologici alternativi e mutanti facendo uscire dai circuiti i maniaci dell’elettronica per farci vedere – e toccare – che esiste un altro lato del progresso e farci ricordare che la tecnologia – etimologicamente da “tekné”, arte manuale e “logos”, discorso, scienza – spesso sinonimo di scenari aridi e metallici, è prima di tutto l’unione creativa della scienza e dell’arte.

N.E.R.D. Exhibition_Party
Accademia Britannica
Via Gramsci 61 Roma
Venerdì 26 Novembre dalle ore 20.00 alle 00.00
Una produzione CultNetworkItalia visibile su Cult e in streaming al sito http://www.cultnetworkitalia.com              tutti i giorni dal 1 dicembre alle 21,40.
Per info: Ufficio Stampa Cult_l’agenzia tel 0680692424