Giovedì 15 aprile 2010 alle ore 18.30 presso il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università di Roma La Sapienza, sarà presentato il libro Architetture del bianco (Gangemi ed. 2009) di Vittoria Biasi con la partecipazione degli artisti Jacopo Benci, Antonia Di Giulio, Isabelle Fordin, Anna Onesti, Roberto Pietrosanti, Paolo Radi, Lucia Romualdi, Silvia Stucky, Andrea Valcalda; Simonetta Lux – direttore del MLAC; Domenico Scudero – curatore del MLAC; Maurizio Zuccari – redattore di Inside Art.

Coordina Valentina Piscitelli – architetto.

Il libro Architetture del bianco è un viaggio teorico-creativo che l’autore traccia attorno alle lingue del bianco, della sua scrittura poetica, ricerca della linfa primaria, mitologica da cui le espressività hanno mosso i loro segni. Consegnato alla storia, il bianco, sul finire degli anni ’50, è un fremito che attraversa l’Europa, le culture d’oltreoceano, accendendo luci monocrome lungo una linea immaginaria e di confine. Sarà un’arte senza incarnazione, che prende forma nella proiezione di un progetto interiore.
L’autore attraversa importanti espressività creative spinte nelle trame del bianco, della luce, individuando contagi, coinvolgimenti, che con differenti media, nel nuovo millennio, avviano una ricerca reale di fisicità: una sorta di capovolgimento di clessidra, di visioni poetiche.
Le esposizioni monocrome degli anni 50/60, coincidenti con rivendicazioni sociali, politiche, linguistiche, hanno segnato la reviviscenza dello spirito avanguardistico. Gli artisti, tra cui Manzoni, Castellani, Savelli, Fontana, hanno cercato l’antica simbiosi tra il sensibile e l’invisibile, seguendo le tracce di Malevič. Dagli anni ’80/90, sulle soglie dell’abbandono del Novecento, gli artisti coinvolti nella monocromia hanno rivelato l’esigenza del rapporto ‘concreto’ con l’esistenza, schiudendo la dimensione solipsistica del bianco a relazioni con il mondo esterno. Carlo Bernardini, Jacopo Benci, Lucia Romualdi, Paolo Radi, Franco Ionda, Casaluce Geiger e altri artisti hanno guidato il linguaggio estremo del bianco, della luce negli spazi reali della vita, della storia, della tradizione, proponendo un suprematismo partecipativo, in dialogo con l’altro, considerato oltre del sé.

Per Vittoria Biasi, il panorama internazionale, di artisti con storicità differenti, ma allineati su un pensiero e una centralità bianca realizza l’idea del viaggio attraverso immagini filmiche e corrispondenze con la scrittura nello spazio reale, fisico. Le derive del bianco si aprono con esperienze di corporeità creativa (Pippa Bacca, Marina Abramovic, Cristiana Palandri) e si concludono la scoperta di un’età bianca, corrispondente a quella della rivelazione in cui tutti i fiori nascono bianchi.
La prima presentazione del libro Architetture del bianco si svolge al MLAC, dove nel 2007 è stata presentata la mostra omonima.

L’evento è realizzato nella programmazione Letture Attive del MLAC, con il contributo della Regione Lazio per le ricerche in “Applicazione nuove tecnologie multimediali arte contemporanea”, volute dal direttore Simonetta Lux e realizzate dal curatore Domenico Scudero.
Sponsor: Cantine Due Palme – Vivicultori del Salento. Cellino San Marco (BR)