Martedì 22 giugno 2010, alle ore 17:00, si terrà presso il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università di Roma “La Sapienza”, la Masterclass / Incontro con gli artisti dal titolo Luoghi e Non-luoghi dell’arte, a cura di Veronica Gaia Di Orio.

Con un saluto del Magnifico Rettore Prof. Luigi Frati
Coordina: Veronica Gaia di Orio, Dottoranda in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma; Interverranno: Umberto Croppi, Assessore alle politiche culturali, Comune di Roma; Luigi Campanella, Docente di Chimica dell’Ambiente e Beni Culturali e Coordinatore del Polo Museale della Sapienza; Simonetta Lux, Docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma e Direttore del MLAC; Luigia Lonardelli, Ufficio editoria e ricerca MAXXI Arte; Francesco Nucci, Presidente della Fondazione Volume!; l’artista Pietro Ruffo; il collettivo di architetti Zo_loft. Per il progetto Box 3, Salvatore Mauro e Anna Milano Carè.

Marc Augè nel suo celebre testo I non luoghi. Introduzione a un’antropologia della surmodernità si interroga sulla natura del luogo, definendolo “identitario, relazionale e storico”.
Identità, rapporto tra gli esseri umani, memoria: questi i concetti-chiave che sono alla base della distinzione tra un luogo propriamente detto e un non-luogo, dove predomina l’identificazione (tramite i documenti), la solitudine e l’eterno presente dei consumi.
La città è un campo in perenne mutazione e Roma è oggi sede di grandi interventi architettonici destinati ad istituzioni museali quali il MAXXI realizzato da Zaha Hadid; l’ampliamento del MACRO con l’intervento di Odile Decq; la riqualificazione architettonica del Mattatoio, sede de “La Pelanda” che si aggiunge ai due padiglioni del MACRO Future.
Riprendendo la dicotomia di Augè, che ruolo avranno questi nuovi spazi? Il museo può essere nello stesso tempo un luogo di memoria collettiva e un centro che colga lo stratificarsi di nuove identità? Gli “spazi dell’arte” sono per loro stesso statuto ontologico “luoghi” o corrono il rischio di essere anch’essi “un mondo promesso all’individualità solitaria, al passaggio, al provvisorio e all’effimero”? Quale la dialettica tra luogo della legittimazione (sistema) e innovazione?
Alcuni interventi artistici e architettonici contemporanei si interrogano su queste questioni: il nomadismo urbano ridisegna il concetto di permanenza e stabilità, a favore di uno spazio che tenga conto delle reali necessità umane e che si offra come luogo di espressione di identità definite “marginali”, i senzatetto, i profughi, gli abitanti invisibili. Luoghi e Non-luoghi dell’Arte sarà dunque il tema dell’incontro, in cui alle esperienze di direttori di spazi dedicati all’arte si intrecceranno le testimonianze di artisti ed architetti che creano una nuova arte dello spazio.

Le opere presentate saranno esposte nella mostra Box 3 La città che muta, la cui inaugurazione si terrà il 6 Luglio 2010 presso le sale espositive del Mlac. Il progetto Box3 ha, tra gli obiettivi, quello di contaminare spazi di produzione culturale, tramite interventi di mapping monumentale, di nomadismo urbano e di street art. La mostra è a cura del Collettivo Agita.

Il dibattito si svolge nell’ambito del ciclo MasterClass/Incontro con l’artista, con il contributo della Regione Lazio per le ricerche in “Applicazioni nuove tecnologie multimediali per l’arte contemporanea”, su progetto scientifico del direttore Simonetta Lux e per la realizzazione del curatore del MLAC Domenico Scudero.

Pietro Ruffo, Paesaggio italiano, aquarello su carta, legno e specchio, 2009 (110x110x150)